Quanto costa il silenzio?


Intervita onlus ha realizzato la prima indagine nazionale sui costi economici e sociali della violenza contro le donne “Quanto costa il silenzio?”. Un silenzio che costa quanto tre manovre finanziarie. Ma per la prevenzione si spendono solo 6,3 milioni.

La violenza su una donna, non è un fatto privato, un evento da cronaca nera. È un fenomeno sociale, un vulnus all’interno di una società. Ora si sa anche quanto costa alla collettività italiana in un anno: quasi quanto tre finanziarie.

A realizzare la prima indagine nazionale sui costi economici e sociali della violenza contro le donne è stata la onlus Intervita, una ong nata per supportare l’infanzia nel sud del mondo. Come ricorda il suo presidente Marco Chiesara «Da sempre impegnati nella tutela dell’infanzia ci siamo resi conto sul campo che le mamme, e ancora più in generale le donne, sono da sempre vittime di violazioni inaccettabili dei loro diritti umani fondamentali». Le donne, le mamme sono il perno della famiglia «Il loro benessere, la loro tutela significa anche tutela dei bambini e difesa delle famiglie stesse. Donne e bambini sono infatti un binomio inscindibile, perché quando una donna vede riconosciuti i propri diritti, a qualunque livello e in qualunque contesto, diventa la prima figura protagonista per la difesa dei diritti dei propri figli e di tutti i bambini in generale» continua Chiesara. La difesa dei diritti delle donne e la lotta contro ogni forma di violenza di genere è diventata una delle priorità dell’intervento di Intervita nei Paesi dove opera e anche in Italia.

Ma per intervenire occorre conoscere ed è qui che si inserisce l’indagine nazionale “Quanto costa il silenzio?” «Il calcolo dei costi della violenza costituisce uno strumento indispensabile per avviare un intervento strategico che renda i responsabili politici più consapevoli dell’importanza e dell’efficacia della prevenzione» osserva infine Chiesara.

Il silenzio che circonda la violenza domestica contro le donne in Italia costa quasi 17 miliardi (16.719.540 euro per la precisione) una cifra enorme che tiene conto dei costi economici (salute, farmaci, giustizia, legali, ecc.), degli effetti moltiplicatori economici (quelli legati alla mancata produttività e non solo), degli immancabili costi sociali – stimati in base a una simulazione di risarcimento danni; e, infine, del valore degli investimenti per la prevenzione che nel 2012 sono stati poco più di 6 milioni di euro.

La ricerca, realizzata da Intervita con il sostegno di Corriere della Sera, è stata coordinata da Anna Maria Fellegara, preside della Facoltà di Econoia e Giurisprudenza della Cattolica di Piacenza, nonché vicepresidente di Intervita onlus.

Nei vari capitoli dell’indagine si analizzano dettagliatamente i costi sanitari (stimati in 460,4 milioni di euro, cifra che comprende il costo dei ricoveri al pronto soccorso delle donne vittime di violenza) quelli psicologici (per l’assistenza 158,7 milioni), per i farmaci, ma anche quelli per l’ordine pubblico dall’impegno delle forze dell’ordine, alle denunce, dalle investigazioni alla trasmissione del fascicolo all’autorità giudiziaria che è stato stimato in 235,7 milioni di euro. Ci sono poi i costi giudiziaria (421,3 milioni di euro) e quelli i spese legali (289,9 milioni). Non mancano quelli relativi ai servizi sociali dei Comuni stimati in 154,6 milioni. Infine, il costo dei centri antiviolenza che è stato calcolato in 7,8 milioni di euro.

Anche la mancata produttività che subisce il sistema a causa delle violenza contro le donne ha un costo che tiene conto non solo delle assenze e della minore produttività, ma anche del minor reddito a disposizione delle famiglie. Il costo stimato è di 604,1 milioni di euro.

Nei quasi 17 miliardi una buona fetta è rappresentato dai costi non monetari quali l’aumento degli stati patologici, l’aumento della mortalità dovuta a omicidi e suicidi, l’abuso di alcool e stupefacenti e i disturbi depressivi, un costo umano ed emotivo in cui si assommano anche gli effetti moltiplicatori sociali il tutto è stato stimato in ben 14,3 miliardi di euro (calcolati con una simulazione di risarcimento danni fisici, morali e biologici).

Tratto dal sito www.vita.it